Drive-to-store nel retail: strategie digitali avanzate

drive to store

Solo quando segmenti diversi di clienti sono esposti ciascuno a specifiche campagne adv visibili in prossimità dei punti vendita possiamo parlare di drive-to-store.

Negli ultimi anni anche in Italia l’e-commerce sta registrando una crescita costante nel volume d’affari ma ciò non deve trarre in inganno: i negozi fisici sono ancora la scelta preferita dalla maggioranza dei consumatori italiani, soprattutto per alcuni settori merceologici.

Ciò che davvero sta cambiando è l’integrazione tra il mondo fisico e il mondo digitale, un connubio sempre più forte e di cui i retailer devono tener conto per coinvolgere i loro clienti in un’esperienza di acquisto coerente con i loro interessi, ricca di nuovi servizi e caratterizzata da nuovi modi di interagire.

In questo contesto ibrido che vede da un lato la tecnologia e dall’altro le relazioni umane, il drive-to-store dimostra di essere la strategia vincente da seguire per portare i clienti nei punti vendita fisici. Approfondiamo cos’è e come funziona.

Cos’è il drive-to-store?

Il drive-to-store può essere definito come un insieme di strategie di marketing da mettere in atto per portare i clienti all’interno di un negozio fisico partendo, però, dall’interazione con uno o più device digitali

Dato, infatti, che i consumatori utilizzano sempre di più smartphone, tablet e pc per raccogliere informazioni, confrontare prezzi e scegliere quali prodotti e/o servizi acquistare, è fondamentale intercettarli e catturare la loro attenzione durante la fase esplorativa del loro customer journey.

E, ovviamente, l’obiettivo finale è quello di generare traffico verso il negozio fisico e offrire esperienze d’acquisto omnicanale fluide e personalizzate.

Vantaggi del drive-to-store

Prima di continuare, è importante riassumere i vantaggi principali del drive-to-store

Questa strategia consente a grandi catene della Grande Distribuzione Organizzata, case automobilistiche, centri benessere e spa, strutture turistiche, negozi di abbigliamento e di prodotti per animali domestici come anche a musei, cinema, teatri e molto altro di:

  • ottimizzare le campagne di local marketing;
  • generare visite misurabili presso il punto vendita;
  • veicolare campagne con contenuti specifici per ogni singolo target di clienti

Come funziona il drive-to-store nel retail

Il drive-to-store nasce per portare ad un livello più alto l’esperienza d’acquisto nel negozio fisico, per un consumatore contemporaneo sempre più digitalizzato.

Le attività da porre in essere sono tutte rivolte alla generazione di stimoli coerenti con gli interessi del cliente attraverso l’uso dei dati e della tecnologia, dove l’uso delle nuove tecnologie e dei dati si combinano con nuove forme di servizi e di intrattenimento personalizzati oltre che interattivi, se possibile.

Ecco gli ingredienti salienti di una campagna drive-to-store di successo.

Personalizzazione dell’esperienza

Grazie alla tecnologia è possibile raccogliere una moltitudine di dati relativamente ad ogni singolo utente e creare, quindi, dei profili cliente molto accurati a cui esporre campagne pubblicitarie totalmente personalizzate.

Le strade sono due: acquisire i dati in modo frammentato per poi analizzarli e integrarli tra loro (procedimento decisamente complesso per i non addetti ai lavori) oppure scegliere una via già collaudata come il metodo Synapsi di Lexmedia in modo da non distogliere l’attenzione dal proprio core business.

A questo punto, effettuare una segmentazione avanzata della clientela suddividendola in gruppi omogenei di persone sulla base delle caratteristiche demografiche, comportamentali e psicografiche individuate fino ad arrivare alla profilazione del singolo utente sarà più semplice.

E, avendo ben chiaro a chi ci si rivolge, sarà più facile individuare e proporre coupon digitali, sconti su misura e vantaggi esclusivi oltre che usare il canale digitale più efficace per comunicare con ogni utente.

Localizzazione geografica

La capacità di intercettare i potenziali clienti che si trovano nelle vicinanze dei negozi fisici è il secondo ingrediente fondamentale nell’implementazione di una strategia di local marketing drive-to-store efficace.

Utilizzando il geotargeting (detto anche targetizzazione geografica) è possibile raggiungere con contenuti personalizzati e geolocalizzati quegli utenti che in un preciso momento si trovano in un certo luogo di interesse e che quindi risultano in target.

Saranno proprio loro, quindi, i soggetti idonei a ricevere offerte speciali, sconti a tempo oppure inviti esclusivi per il lancio di un nuovo prodotto all’interno del punto vendita e ad essere stimolati a vivere un’esperienza offline.

Infine, anche in questo caso Google Ads, Facebook, Instagram, TikTok e LinkedIn sono piattaforme utili per segmentare il target in base alla zona geografica ma per ovviare alla frammentarietà delle attività e per offrire un’esperienza drive-to-store omnicanale è necessario un approccio olistico come quello offerto dal modello Synapsi di Lexmedia.

Conclusioni

Il drive-to-store è la strategia di local marketing perfetta per tutti quei retailer che intendono rafforzare la loro presenza fisica sul territorio utilizzando a proprio vantaggio gli strumenti digitali.

Integrando tecnologie e strategie avanzate, è possibile soddisfare appieno le nuove aspettative dei consumatori e offrire shopping experience su misura e omnicanale, all’interno delle quali online e offline si fondono creando una realtà completamente fluida.